giovedì 20 settembre 2012

I BIDELLI NON VOGLIONO " SCODELLARE"


Sull’albo pretorio on line con data 05 settembre 2012 è comparso un avviso nel quale si rende noto che l’amministrazione comunale intende affidare ad una cooperativa sociale di tipo B la gestione del servizio di scodellamento e assistenza durante la refezione scolastica in alcuni plessi scolastici impossibilitati a garantire il servizio con proprio personale per carenza di organico.
La notizia ci incuriosisce in quanto probabilmente a causa della nostra non più giovanissima età ad una prima lettura ci sembra strano che alcune scuole del comune di Chioggia abbiano carenze di organico tali da costringere il comune a rivolgersi a personale esterno.
Dopo aver effettuato delle verifiche abbiamo scoperto che lo scodellamento, l’assistenza ai bambini durante la refezione, è una funzione di competenza del comune, la titolarità del servizio di refezione scolastica e tutte le funzioni ausiliarie al servizio di refezione scolastica spettano al comune. Nel 2000, con il passaggio del personale delle scuole dal comune allo stato, perché in passato il comune svolgeva queste funzioni attraverso i bidelli che erano propri dipendenti (mentre poi i bidelli sono diventati appunto personale statale), è stato steso un protocollo di intesa tra il Ministero dell'istruzione, Unci, Upi, Anci e quant'altro perché queste funzioni potessero essere svolte dai comuni attraverso i bidelli tramite convenzione con le scuole e il pagamento alle scuole di un compenso che poi veniva dato ai bidelli che offrivano la propria disponibilità. Allora il compenso era di 955 euro annui, però è facoltativo: le scuole non possono obbligare i bidelli a questo tipo di servizio. Con la crisi e il taglio delle risorse è successo che molte scuole si sono trovate in difficoltà, in molte altre i bidelli stessi hanno detto "no, noi non ci stiamo". Peraltro da allora l'indennizzo è stato aumentato, da 955 euro si è arrivati a 2000. Il nostro comune è uno di quelli che dà questo compenso per funzione ad anno più alta: il bidello che fa lo scodellamento prende 2000 euro in più all'anno; se però non è disponibile non può essere obbligato.
L'amministrazione comunale è quindi costretta ad  avvalersi  con altre risorse di un soggetto esterno per garantire il servizio. In passato è stato chiesto a ditte che gestiscono servizi analoghi che hanno costi esorbitanti, l'unica possibilità che resta è il convenzionamento con cooperative sociali di tipo B, perché questi sono servizi che entrano nelle competenze di quel tipo di cooperativa sociale. Attualmente succede che alcune scuole hanno una parte del personale interno, un'altra parte no e il comune deve integrare per la differenza.
In pratica altri comuni per le stesse funzioni pagano ancora meno di mille euro; a Chioggia, invece, in accordo con i sindacati di comparto scuola si è arrivati a 2000 euro a funzione ancora due anni fa… "Non voglio farlo perché non ho tempo, non ho voglia”. Si tratta di persone che lavorano da molto tempo nell'ambito della scuola, non sono giovani che hanno bisogno di guadagnare - ci è stato detto. Se ci fosse la funzione mista sarebbe un bel risparmio per il comune: un conto è pagare 2000 euro in un anno per quelle mansioni un conto è invece pagare ad ore. Abbiamo voluto sentire però anche il parere degli operatori scolastici che assicurano che non si tratta di mancanza di volontà di fare un servizio poco gradito, il fatto è che i tagli non hanno risparmiato neppure i bidelli e che quindi si trovano in difficoltà già a svolgere le normali funzioni di assistenza e di pulizia, senza contare che effettivamente in certe situazioni assistere la refezione e magari occuparsi un attimo prima dei servizi igienici non è proprio il massimo.
A Camponogara, per esempio, l’amministrazione si avvale dell’Auser, la stessa associazione che a Chioggia è conosciuta per i nonni vigile… Quindi, dopo i nonni vigili e le proposte di nonni giardinieri, sembra che avremo anche i nonni… bidelli! (A. Comparato)

pubblicato sulla NUOVA SCINTILLA il 13 sett 2012

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