mercoledì 26 settembre 2012

GIANFRANCO SCARPA ( SEL):RISPONDE ALL'ASSESSORE GIROTTO

Gianfranco Scarpa di SEL risponde all'assessore Girotto, a suo dire sulla terza manovra di bilancio si sarebbe potuto far meglio, puntualizzando diversi punti compreso la partita dei debiti fuori bilancio ( evidentemente la causa con la società San Felice) respingendo le critiche di agire più per motivi personali che per atti politici.

TROMBA D'ARIA AI PIOVINI MA I PAESANI SONO IN GAMBA...

Lunedì scorso una tromba d'aria ha colpito Conche e i Piovini, i danni non sono stati da poco...si parla di 30/60.000 euro di danni per abitazione colpita tra tetti a cui rifare il coperto, auto danneggiate e altro. Per le sei famiglie dei Piovini inizia quindi la trafila per cercare di ottenere un qualche aiuto dallo stato come CALAMITA' NATURALE...speriamo, da quello che sappiamo gli abitanti di Pellestrina, colpiti anche loro da una tromba d'aria tre anni fa,stanno ancora aspettando. Una cosa è certa GRANDE è stata la solidarietà e lo spirito indomito di queste persone che dopo neppure 24 ore dall'evento hanno già sistemato la maggior parte dei danni.

i frammenti del tetto infilate come lame nell'intonaco

un tramonto bellissimo quasi che la natura sia a rincuorare...
Le famiglie che si aiutano, dopo il danno tutti a lavorare dall'alba per riparare i danni

giovedì 20 settembre 2012

I BIDELLI NON VOGLIONO " SCODELLARE"


Sull’albo pretorio on line con data 05 settembre 2012 è comparso un avviso nel quale si rende noto che l’amministrazione comunale intende affidare ad una cooperativa sociale di tipo B la gestione del servizio di scodellamento e assistenza durante la refezione scolastica in alcuni plessi scolastici impossibilitati a garantire il servizio con proprio personale per carenza di organico.
La notizia ci incuriosisce in quanto probabilmente a causa della nostra non più giovanissima età ad una prima lettura ci sembra strano che alcune scuole del comune di Chioggia abbiano carenze di organico tali da costringere il comune a rivolgersi a personale esterno.
Dopo aver effettuato delle verifiche abbiamo scoperto che lo scodellamento, l’assistenza ai bambini durante la refezione, è una funzione di competenza del comune, la titolarità del servizio di refezione scolastica e tutte le funzioni ausiliarie al servizio di refezione scolastica spettano al comune. Nel 2000, con il passaggio del personale delle scuole dal comune allo stato, perché in passato il comune svolgeva queste funzioni attraverso i bidelli che erano propri dipendenti (mentre poi i bidelli sono diventati appunto personale statale), è stato steso un protocollo di intesa tra il Ministero dell'istruzione, Unci, Upi, Anci e quant'altro perché queste funzioni potessero essere svolte dai comuni attraverso i bidelli tramite convenzione con le scuole e il pagamento alle scuole di un compenso che poi veniva dato ai bidelli che offrivano la propria disponibilità. Allora il compenso era di 955 euro annui, però è facoltativo: le scuole non possono obbligare i bidelli a questo tipo di servizio. Con la crisi e il taglio delle risorse è successo che molte scuole si sono trovate in difficoltà, in molte altre i bidelli stessi hanno detto "no, noi non ci stiamo". Peraltro da allora l'indennizzo è stato aumentato, da 955 euro si è arrivati a 2000. Il nostro comune è uno di quelli che dà questo compenso per funzione ad anno più alta: il bidello che fa lo scodellamento prende 2000 euro in più all'anno; se però non è disponibile non può essere obbligato.
L'amministrazione comunale è quindi costretta ad  avvalersi  con altre risorse di un soggetto esterno per garantire il servizio. In passato è stato chiesto a ditte che gestiscono servizi analoghi che hanno costi esorbitanti, l'unica possibilità che resta è il convenzionamento con cooperative sociali di tipo B, perché questi sono servizi che entrano nelle competenze di quel tipo di cooperativa sociale. Attualmente succede che alcune scuole hanno una parte del personale interno, un'altra parte no e il comune deve integrare per la differenza.
In pratica altri comuni per le stesse funzioni pagano ancora meno di mille euro; a Chioggia, invece, in accordo con i sindacati di comparto scuola si è arrivati a 2000 euro a funzione ancora due anni fa… "Non voglio farlo perché non ho tempo, non ho voglia”. Si tratta di persone che lavorano da molto tempo nell'ambito della scuola, non sono giovani che hanno bisogno di guadagnare - ci è stato detto. Se ci fosse la funzione mista sarebbe un bel risparmio per il comune: un conto è pagare 2000 euro in un anno per quelle mansioni un conto è invece pagare ad ore. Abbiamo voluto sentire però anche il parere degli operatori scolastici che assicurano che non si tratta di mancanza di volontà di fare un servizio poco gradito, il fatto è che i tagli non hanno risparmiato neppure i bidelli e che quindi si trovano in difficoltà già a svolgere le normali funzioni di assistenza e di pulizia, senza contare che effettivamente in certe situazioni assistere la refezione e magari occuparsi un attimo prima dei servizi igienici non è proprio il massimo.
A Camponogara, per esempio, l’amministrazione si avvale dell’Auser, la stessa associazione che a Chioggia è conosciuta per i nonni vigile… Quindi, dopo i nonni vigili e le proposte di nonni giardinieri, sembra che avremo anche i nonni… bidelli! (A. Comparato)

pubblicato sulla NUOVA SCINTILLA il 13 sett 2012

Di andare sotto Padova non è né previsto né opportuno

Dopo un inizio sotto tono,il dibattito sulla città metropolitana, il nuovo soggetto che andrà a sostituire la provincia, è esploso nelle ultime settimane sia nel contesto della provincia di Venezia che in quel di Chioggia. E anche se i primi a tirare fuori l’argomento sono stati quelli del PD ancora  con un convegno in maggio di quest’anno, chi ha lanciato un vero e proprio macigno nello stagno è stato l’ex presidente del consiglio Pino Penzo  primo firmatario di un’iniziativa popolare (possibilità prevista dallo statuto comunale) di portare Chioggia nella provincia di Padova, iniziativa che ha catalizzato in breve tempo una eterogenea aggregazione di semplici cittadini, di imprenditori e di esponenti politici di diverse provenienze: dal capogruppo del Pdl Renzo Donin, al grillino Gilberto Boscolo, all’attuale presidente dell’ortomercato (ex udc, ex forza italia, ex lista civica avanti chioggia e ora nuovamente udc.) Giuseppe Boscolo Palo, tanto per citarne alcuni, e comunque tante persone che in breve tempo hanno raccolto oltre mille firme di cittadini che chiedono di abbandonare una Venezia matrigna per abbracciare una presunta Padova madre.

In questo contesto che si sono svolti i lavori della 3° commissione consiliare ( svoltasi il lo scorso 7 settembre), convocata con lo scopo di approfondire cosa significhi città metropolitana “ un argomento diventato esplosivo in tutta la provincia” ha esordito il presidente della commissione statuto Carlo Alberto Tesserin, ricordando che l’ambito in cui il governo ha già deciso è quello del taglio della spesa (spending review)..” il governo aveva pensato di eliminare le provincie poi,  in base alla costituzione, ha ritenuto che non erano sopprimibili ed ha deciso di smagrirle,di renderle meno costose e di ridimensionarne le  competenze in base ai parametri relativi al territorio e agli abitanti. Le provincie in futuro svolgeranno una funzione molto più contenuta di quella di prima e saranno un numero indicativamente valutabile su metà di quelle attuali ”. Anche se il decano del consiglio regionale non ha nascosto le tante perplessità su una legge fatta male, ha ribadito come sia un bene il breve periodo di tempo concesso per decidere se entrare o meno nella città metropolitano, altrimenti, è il suo parere “ non si sarebbe mai preso una decisione”.

Un dato su cui insiste il consigliere regionale Lucio Tiozzo, sui cui appare favorevole lo stesso Tesserin,  è che “ la città metropolitana così com’è individuata territorialmente può partire adesso perché la legge è fatta in questo modo ma in futuro si potrà pensare ad un’area più vasta che preveda Padova, Treviso e potenzialmente anche la realtà Polesana, in modo che si costituisca un nucleo di portata nazionale ed europea.” E ancora “ Che senso ha pensare adesso all’aggregazione con Padova quando di fatto oggi le provincie vengono fortemente ridimensionate e private del potere programmatorio e di sviluppo territoriale, competenze che vengono delegate alla regione alle città metropolitane?

Meglio concentrarsi (è un parere ampiamente condiviso anche tra schieramenti diversi, ndr), per dare poteri aggiuntivi alla città metropolitana e per permettere a Chioggia di essere protagonista nella costruzione dello statuto. Questa è la sfida che dobbiamo mettere in campo senza fare polemiche di basso livello che danno della città un’immagine sempre sbagliata” conclude l’esponente regionale del PD. Nel caso ci fossero stati dei dubbi su cosa ha intenzione di decidere la maggioranza, l’intervento del sindacoGiuseppe Casson li ha definitivamente fugati, ribadendo sostanzialmente che l’istituzione della città metropolitana nasce in un contesto di diminuzione delle risorse; citando testualmente gli articoli 17 e 18 della legge “razionalizzazione e riduzione della spesa delle entità territoriali”, fondamentali e decisivi per comprendere il dibattito e non per decidere con chi stare (Venezia o Padova) si capisce come la logica del provvedimento è diversa e parte dalla volontà monca di eliminare le provincie in funzione appunto del risparmio di spesa, questo è l’obiettivo della legge, che sia interpretato come il consentire ai singoli territori di dire con chi si vuole stare è….sbagliato”.  Il successo del movimento e quindi cancellando qualsiasi possibilità al movimento rappresentato da Pino Penzo, e da molti altri, che invece chiedono “ Risposte non scontate” al prossimo consiglio comunale programmato per il 17 settembre,  coglie dai cittadini un’evidente emotività sollecitata dal rapporto di amore/odio insito da sempre con Venezia, e probabilmente qualcuno dei soggetti politici si è insinuato con finalità di facile consenso più che per una scelta ragionata e avulsa da finalità meno nobili. Ciò non toglie che molte delle riflessioni sollevate dai pro-patavini siano le stesse di molti autorevoli esponenti, anche di schieramenti diversi,  che riferendosi alla normativa sulla città metropolitana la definiscono una legge fatta malissimo che concede al sindaco di Venezia un diritto di veto al limite della democrazia.

E quindi? Aspettiamo il prossimo consiglio comunale. (Andrea Comparato)

PUBBLICATO sulla NUOVA SCINTILLA il 13 settembre 2012


domenica 16 settembre 2012

ANTONIO DUSE: SONO VITTIMA DI UN ERRORE GIUDIZIARIO

Antonio Duse,vittima di un errore giudiziario
Antonio Duse, noto concittadino Chioggiotto, iscritto e simpatizzante del Partito Democratico, ci racconta una sua vicenda giudiziaria dove, purtroppo per un errore, ha subito un discreto danno finanziario e probabilmente di immagine. Per rivalersi deve fare causa allo stato, per inciso all'ex presidente del consiglio Silvio Berlusconi, anche questa poverino, in quanto rappresentante del governo. Certo ci è difficile non registrare una sorta di incongruenza, un iscritto al PD che chiede che venga istituita la responsabilità civile dei magistrati. In realtà l'amico Antonio Duse spiega con precisione la vicenda e, effettivamente, a nostro avviso, segnala un vuoto legislativo. Ascoltatelo con attenzione.

venerdì 14 settembre 2012

CITTA' METROPOLITANA...GIUSEPPE scrive a GIUSEPPE

Non si tratta di una semplice corrispondenza pubblica tra avvocati, Giuseppe Boscolo che oltre a condividere nome di battesimo e la professione ( in realtà è in pensione dall'inizio dell'anno) con il sindaco di Chioggia, Giuseppe CASSON è stato PRECURSORE con tante iniziative su temi molto prima che divenissero patrimonio comune. Credo che non si possa non ricordare, oltre al suo impegno da sempre per i disabili, certe iniziative su cui è stato pioniere....vi ricorderete quello volantino distribuito tanti anni fa dove elencava le tariffe per i suoi servizi di avvocato? E anche sulla città metropolitana, come ce lo ricorda nell'intervista, ne ha aveva tirato fuori le potenzialità ancora molti anni prima. Ascoltiamo cosa chiede al sindaco in riferimento alla città metropolitana.