martedì 30 aprile 2013

IL CONTRATTO CON L'ENI? E' STATA COME UNA CONDANNA A MORTE


SIMONE BALLARIN " Il contratto con l'eni? E' stata una condanna a morte " questo è in estrema sintesi il giudizio di Simone Ballarin il gestore dell'impianto di carburanti di borgo San Giovanni chiuso da qualche tempo dopo la rinuncia da parte dei gestori a rinnovare un contratto a condizioni ormai impraticabili dalla situazione economica. " Non era più possibile continuare, i costi di gestione tra affitto dell'impianto, bollette varie era di 6.000 euro al mese, per me riuscivo a tenere non più di 400 euro al mese, considerando che ci lavorava gratis mia madre e mio padre ( fortunatamente in pensione) non era più pensabile sottoscrivere ancora quel contratto che da dieci anni ci legava all'eni e abbiamo preferito chiudere dopo 45 anni di gestione familiare." Questo è quanto ci racconta Simone, certo si immaginava che la rinuncia alla gestione fosse dovuta anche alla situazione economica ma ascoltare da questo ragazzo le condizioni di gestione c'è veramente da rabbrividire. SIMONE BALLARIN:" Pagavamo ANTICIPATI di tre mesi anche l'uso del lavaggio, e se un mese c'era brutto tempo di continuo noi comunque avevamo già pagato l'affitto, INOLTRE per ogni auto lavata c'era un ulteriore costo di un euro a macchina, pagavamo anche il 5% sullo scontrinaggio" Lo scontrinaggio? " Sì, su tutto quello che passava per la cassa,il 5% andava comunque all'eni...un caffè un euro? cinque centesimi all'eni, su quello che rimaneva i costi di gestione, le tasse e poi alla fine...." Ma senti, presumiamo che per accettare queste condizioni evidentemente prima delle crisi ne valeva la pena. SIMONE BALLARIN:" Nel 2009 abbiamo venduto quattro milioni di litri e non a camion, a " caparossolanti" o a grandi clienti, tutti erogati a colpi di 5, 10, 15 euro ad auto e motorini, poi c'è stato il crollo, siamo arrivati a 600.000 litri, la stessa benzina, la stessa, venduta agli impianti di bandiera bianca costava QUATTORDICI centesimi in meno al litro rispetto a quello che la vendevamo noi. Anche con il bar eravamo costretti ad acquistare i loro prodotti e quindi era tutto più caro, la birra, il caffè tutto. Insomma era impossibile andare avanti in queste condizioni" Ma ora? La compagnia cosa farà di questo impianto? Lo smantellerà? SIMONE BALLARIN: " Non ho idea cosa vorrà fare, cercherà qualcuno che lo prenda nella speranza di riuscire a guadagnarci qualcosa non so cosa dirti"

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